Malpensa firmato protocollo per la gestione delle persone senza fissa dimora

Venerdì pomeriggio, 26 luglio, presso il Terminal 1 dell’Aeroporto Internazionale di Malpensa, si è svolta la riunione per la sottoscrizione del protocollo sulla gestione delle persone senza dimora.

Il protocollo, redatto dai membri del tavolo tecnico istituito dalla Prefettura di Varese nel luglio dello scorso anno, ha coinvolto la Direzione aeroportuale ENAC, la SEA S.p.A. che gestisce lo scalo, l’Assessorato alla Famiglia, Solidarietà Sociale, Disabilità e Pari Opportunità della Regione Lombardia, i Comuni di Busto Arsizio, Gallarate, Somma Lombardo, Ferno, Cardano al Campo, Casorate Sempione, Lonate Pozzolo, Samarate, Vizzola Ticino, Arsago Seprio, il Comune di Milano, l’Agenzia di Tutela della Salute (ATS) dell’Insubria, l’Azienda Socio Sanitaria Territoriale (ASST) Valle Olona, l’ASST Sette Laghi, le Forze dell’Ordine, l’ALER Varese, Como, Monza Brianza e Busto Arsizio, la Caritas Ambrosiana, il Comitato di Gallarate della Croce Rossa Italiana e rappresentanti del Terzo Settore. L’obiettivo è definire una soluzione sistemica e strutturale per gestire il fenomeno presso lo scalo varesino.

L’iniziativa è partita il 28 luglio 2023 nella sala consiliare della Provincia di Varese, con una riunione dedicata alla presenza di persone senza fissa dimora presso l’Aeroporto di Malpensa e alle azioni intraprese da enti, uffici e associazioni per il loro supporto.

L’obiettivo della riunione era facilitare un confronto tra le istituzioni e le associazioni menzionate, per ottenere una visione realistica della situazione dei senzatetto che si rifugiano nell’area aeroportuale. Si mirava a ipotizzare soluzioni attraverso la creazione di progetti per la gestione degli spazi aeroportuali e per l’accoglienza e l’assistenza dei senzatetto in altre strutture, con l’eventuale inclusione in un piano di recupero sociale.

Nell’area dell’aeroporto di Malpensa, erano presenti stabilmente ventotto persone, di cui ventuno italiane. Durante la stagione invernale, questo numero solitamente raggiunge il centinaio, portando con sé problemi di salute, igiene personale e condizioni precarie nei rifugi di fortuna. Inoltre, si registrano fenomeni di accattonaggio e, occasionalmente, aggressioni ai danni del personale e dei viaggiatori.

Durante la riunione sono stati discussi i problemi di convivenza tra i senzatetto, i passeggeri e il personale dello scalo. Sono state illustrate le attività intraprese dai volontari della Croce Rossa di Gallarate, in collaborazione con SEA dal 2017, per affrontare la situazione, spesso offrendo e/o fornendo alternative alla permanenza in aeroporto.

I rappresentanti di Enac e Sea avevano segnalato la presenza di individui che, nelle aree meno frequentate dello scalo, avevano creato vere e proprie dimore, trasformando gli spazi pubblici in depositi per i propri effetti personali.

Nonostante i tempestivi interventi del personale di sicurezza delle società menzionate, il problema persisteva, poiché questi individui, dopo ogni intervento, liberavano l’area occupata per spostarsi in altre zone dello stesso scalo.

I rappresentanti delle Forze dell’ordine, specialmente della Polizia di frontiera, avevano sottolineato come numerosi ordini di allontanamento e diverse sanzioni amministrative fossero stati emessi. Tuttavia, di fronte a persone nullatenenti, tali provvedimenti si erano dimostrati inefficaci.

Durante la riunione, i rappresentanti di tutti gli enti hanno apportato idee significative. Alcuni hanno sottolineato la necessità di trovare una soluzione strutturale, poiché non si tratta di un’emergenza, e di individuare un organismo di filtro attualmente assente. Altri hanno concordato sull’importanza di unire le forze per affrontare questa fragilità e trovare una soluzione per accogliere e integrare queste persone nella società.

In quest’ottica, al termine della riunione è stato costituito un gruppo di lavoro ristretto, che si è riunito più volte già dal 2 agosto 2023 e ha predisposto lo schema del protocollo sottoscritto oggi. Parallelamente, i soggetti del terzo settore hanno sviluppato un progetto con obiettivi e competenze definiti, candidandolo per un finanziamento della Regione Lombardia. L’obiettivo è duplice: fornire assistenza e favorire il reinserimento sociale delle persone senza fissa dimora, e ridurre i problemi legati al degrado dell’ambiente aeroportuale e alla percezione di insicurezza da parte del personale e dei viaggiatori.

Oltre all’intenso lavoro svolto dal gruppo di lavoro, si sono tenute anche diverse riunioni dell’assemblea plenaria presso Villa Recalcati, con l’obiettivo di fare il punto della situazione e discutere i progressi compiuti.

Consapevoli della complessità della situazione delle persone fuori dal circuito sociale e della necessità di fornire risposte continuative, l’accordo odierno ha delineato in modo coordinato e strutturato le competenze di Amministrazioni, Enti, Istituzioni e Operatori del Terzo Settore. Questo per gestire le persone senza dimora che stazionano costantemente in aeroporto e per prendersi cura di coloro che sono in difficoltà, prevenendo possibili criticità legate all’ordine e alla sicurezza pubblica.

Il progetto “Area (Ri)Partenze” ha ottenuto un finanziamento di 330.000 euro dalla Regione Lombardia. Guidato dalla Fondazione Caritas Ambrosiana, il progetto coinvolge la Cooperativa Intrecci e Asst Valle Olona, insieme a una rete di collaboratori che include la Croce Rossa di Gallarate, Sea, la Polizia di Stato ed Enac.

“Terminato il censimento, si passa alla presa in carico con la realizzazione di un progetto per ciascuna di queste persone”, ha detto il prefetto Salvatore Pasquariello prima di ringraziare i firmatari “per l’unità di intenti dimostrata alla ricerca di una soluzione condivisa e per il grande impegno personale di ciascuno di essi”.  

“L’intesa sottoscritta quest’oggi – afferma Elena Lucchini Assessore Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari opportunità – rafforza la collaborazione già consolidata negli anni tra Regione Lombardia e le Prefetture-Uffici Territoriali del Governo della nostra regione finalizzata alla realizzazione di iniziative e attività volte a prevenire e contrastare disagio e marginalità. Grazie a questa intesa verrà garantita una migliore e più adeguata presa in carico delle persone senza dimora presenti nei differenti spazi dell’area aeroportuale per indirizzarle verso un percorso di reinserimento sociale. Ci consentirà, infatti, la corretta messa a terra di un importante intervento che abbiamo finanziato attraverso il Bando Marginalità per supportare gli interventi degli enti che si dedicano al contrasto della povertà e promuovono progetti in rete. Rivolgo infine – ha concluso la responsabile alla Famiglia della Regione Lombardia –  il mio ringraziamento alle donne e agli uomini in divisa, ai volontari e ai professionisti che ogni giorno sono al servizio della sicurezza e della legalità e che oggi testimoniano il valore di un’alleanza civile di coesione e inclusione”.

“Questi non sono problemi che risolvono, ma che si provano a gestire sia per la tutela dei passeggeri e dei lavoratori sia nell’interesse di chi vive Malpensa come fosse casa propria”, ha sottolineato Davide Pisoni di SEA. Per Monica Piccirillo, direttrice ENAC a Malpensa, si tratta di “una soluzione che coniuga le esigenze di sicurezza di un aeroporto con il reinserimento sociale dei senza fissa dimora”. 

La firma del protocollo per la gestione delle persone senza fissa dimora a Malpensa rappresenta un passo fondamentale verso una soluzione più strutturata e coordinata a un problema complesso e diffuso.

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